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Siero concentrato liquido

Dal Maggio 2001 Platto Feeding Company ha intrapreso una preziosa collaborazione commerciale con le principali aziende italiane del settore, grazie alla quale è iniziata la distribuzione del siero concentrato. Ad oggi la Platto ne consegna, annualmente, più di 500.000 quintali, distribuiti su più di 60 aziende suinicole. Il siero è un nutrimento previsto dal capitolato del “Consorzio di Parma” e “San Daniele” per la produzione del suino pesante; esso ha benefici effetti sugli animali, aumentando la digeribilità dei nutrimenti e apportando un sensibile miglioramento qualitativo del grasso di copertura delle carni. Il siero è un nutrimento che permette di realizzare una FORTE ECONOMIA NEI COSTI DI ALIMENTAZIONE del ciclo di ingrasso. Esso viene utilizzato a partire dai 35 Kg di peso vivo dei suini in accrescimento e gradualmente il suo impiego aumenta con l’aumentare dell’età e del peso del suino. Il derivato del siero concentrato è un prodotto ottenuto dal processo di estrazione del lattosio dal siero di latte. Tale processo avviene senza alcun utilizzo di sostanze chimiche, ma grazie all’ausilio di una centrifuga con la quale parte del lattosio viene separato dagli altri componenti del siero, utilizzando il vapore per essiccare il lattosio ed evaporare l’acqua. Il siero utilizzato proviene esclusivamente dal latte dei caseifici della zona del “Grana Padano” e del “Parmigiano Reggiano”. Tutto il siero concentrato da noi commercializzato deve avere caratteristiche per uso alimentare, vale a dire: Temperatura non superiore ai 15°c al momento della...

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Lievito di birra

detto anche Saccharomyces Cerevisiae, è un fungo utilizzato industrialmente nella fermentazione alcolica degli zuccheri e del glucosio per la produzione della birra. Impropriamente si classifica come lievito di birra ogni varietà di saccaromicete, mentre per il lievito di birra vero e proprio si deve considerare solo quello ricavato nelle industrie della birra, dai tini di fermentazione del mosto di malto e luppolo dopo la separazione dal liquido fermentato, cioè dalla birra. Il lievito è il prodotto naturale più ricco di vitamine del gruppo B; elevato anche è il contenuto in aminoacidi essenziali, ocidi nucleici e fosforo assimilabile. Per queste sue caratteristiche peculiari il lievito è destinato ad un pasto di primaria importanza nell’alimentazione zootecnica.   Nonostante il sapore leggermente amaro, dovuto ai residui resinosi del luppolo, il prodotto risulta molto gradito ai suini e di alta digeribilità. Una modesta aggiunta di lievito di birra all’alimentazione della scrofa in gestazione e in allattamento, infatti, provoca un incremento della voracità e dello stato di salute dell’animale. Nei riproduttori in fase di gravidanza e lattazione, poi, il lievito favorisce una miglior resistenza alle malattie ed un miglioramento della fertilità. l’utilizzo del lievito nei nutrimenti riduce in maniera drastica anche la percentuale delle malattie nella fase “post partum”: riduzione dell’espletamento delle placente, del collasso puerperale, della paralisi e infiammazione dell’utero e della vagina. Nei casi di scarsa fertilità la somministrazione del lievito migliora i risultati riducendo la percentuale dei ritorni di calore.  ...

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Pig elle

Mangime liquido complementare per suini (Lievito di Birra decantato e stabilizzato): mangime complementare liquido ad alta diluizione ed elevato tasso energetico: ricco di proteine Fra le più nobili e con elevato contenuto di aminoacidi essenziali come lo lisina; importante apporto di vitamine ad alto valore biologico a sali minerali; consente un minor costo di produzione ed una migliore qualità delle carni e del latte.   ANALISI MEDIA      S.t.q (87%)                 su S.S. –                                  –                                  10-13% Proteine Grezze         –                                  48% Ceneri Grezze            –                                  9,15% Estrattivi inazotati     –                                  26,00% Ph (s.t.q.)                    –                                  4,90%   VITAMINE                            Mg/Kg s.s. B1 Triamina                           12-13 B2 (Riboflavina)                    3-4 PP/B3                                     35-45 B5 (Acido pantotenico)         4-6 B6 (Biotina)                           0,01-0,02 Acido folico                           1,5-3 B12 (Cianocobalamina)        0,001-0,02   MINERALI Calcio             2,60% Fosforo           3,59% Potassio          6,67%   AMMINOACIDI (indispensabili per suini)             g/100g Lisina                                                             2,22 Treonina                                                        1,83 Metionina                                                      0,72 Cistina                                                             0,92 Triptofano                                                    ...

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Distiller

Il DISTILLER è un mangime liquido di origine vegetale ad alta concentrazione energetica ed elevato valore biologico delle proteine derivate dai lieviti; ottimo appetizzante è ormai diffuso in tutto il Nord Italia con risultati vincenti ed efficaci. Il suo impiego riduce notevolmente il costo formula, facendo risparmiare la macinatura dei cereali. Stoccato correttamente nei silos, risulta facilmente pompabile ed è garantito per una durata pari a 30 giorni dalla data di produzione. Il Distiller Concentrato Proteico deriva dalla lavorazione della farina di grano per la produzione di sciroppi ed alcol.   Il procedimento è estremamente semplice e naturale: la farina viene in una prima fase dilavata con dell’acqua e successivamente innestata con Lievito di Birra e fatta fermentare per la produzione di alcol, amido e glucosio. Dopo la distillazione il prodotto viene concentrato fino a circa il 22/24% di sostanza secca e destinato all’alimentazione zootecnica.   Caratteristiche Tecniche Elevato valore delle proteine derivate dallo lievito di birra. Notevole contenuto di vitamine del gruppo B in forma biodisponibile. Alta concentrazione energetica circa 130.UF/Qle S.S. Ottima appetibilità ed un profumo gradevole. Buona conservazione essendo a PH stabile “non fermenta”. E’ facilmente pompabile con una pompa del siero. Fà risparmiare i tempi ed i costi sulla macinatura. Riduce l’impiego di soja. Migliora la qualità delle carni rispetto al mais.   DOSI D’IMPIEGO Il Distiller si impiega nei suini dal 7 al 14 % della SS del mangime pari a circa 1-2 Kg...

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Biscotti nella razione di scrofe e suinetti

A partire dagli anni Ottanta l’evoluzione dei consumi alimentari, derivante da un generale innalzamento del livello del benessere sociale, ha dato forte impulso allo sviluppo industriale del settore alimentare dolciario.   Il raggiungimento di elevati standard qualitativi industriali, l’incremento dei volumi di produzione e la nascita di numerosi “nuovi prodotti” introdotti sul mercato grazie a forti politiche di marketing, ha portato ad una naturale e fisiologica formazione di “sottoprodotti” di produzione industriale. Si stima che, sul territorio nazionale, la quantità annua dei sottoprodotti dell’industria dolciaria alimentare sia di circa 110.000-130.000 tonnellate annue, delle quali il 70% circa situate nel Nord Italia. La percentuale dei sottoprodotti sulla produzione globale è molto bassa e si attesterebbe intorno al 2-3%; la maggior quota (circa il 70% del totale) deriva dallo scarto fisiologico della produzione stessa (es. rotti e sfridi di produzione); il rimanente ha origini e cause diverse, ad esempio: prodotti troppo o poco cotti a causa dello sfasamento della taratura dei forni di cottura; peso non perfettamente corrispondente a quello dichiarato in etichetta; intasamento delle linee di produzione dovuto a fotocellule difettose; prodotti non confezionati correttamente o con errori estetici di packaging.   Oggi questa attività è svolta a livello industriale da aziende specializzate in grado di trasformare queste preziose fonti alimentari in prodotti garantiti sotto il profilo sanitario e analitico. La legislazione vigente considera i sottoprodotti dell’industria dolciaria come materia prima per la produzione di mangimi animali, ai sensi della...

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Trebbie di birra

Costituiscono il più importante residuo dell’industria della birra. La disponibilità di trebbie di produzione nazionale corrisponde all’incirca ad un terzo del totale dei cereali impiegati nella produzione della birra.   Le trebbie di birra sono costituite dal residuo dell’estrazione a caldo del cereale maltato: comprendono gli involucri esterni della granella e le frazioni che non hanno subito solubilizzazione nel processo di maltaggio e ammostamento. Vi sono pure presenti quantità variabili di amido e di destrine non saccarificati. La presenza di principi nutritivi varia nelle trebbie in modo anche sensibile in dipendenza dei metodi di ammostamento e, più ancora, delle caratteristiche del cereale impiegato. Nella produzione della birra si usano, oltre al malto d’orzo, altri cereali non maltati, le cui percentuali e qualità dipendono dalle disposizioni di legge che regolano la materia nei vari paesi.   Le trebbie di birra fresche, come escono dalla fabbrica di birra, hanno composizione analitica abbastanza costante, malgrado le differenze dei cereali impiegati, alle quali si è già fatto cenno. Maggiori risultano invece le differenze dei valori riscontrati nel prodotto dopo conservazione più o meno lunga. E questa la ragione di talune discordanze nei dati forniti dai diversi autori. I risultati di numerose analisi da noi eseguite su prodotto nazionale fresco, sono cosi riassumibili: sostanza secca            28-30% proteine grezze          7-9% grassi                          1,5-2,5% estrattivi inazotati      8,1-9,8% fibra grezza                3,5-4,5% ceneri                         0,8-1,4%   Il valore alimentare è risultato particolarmente alto per ogni...

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